Viaggio a Trieste
Viaggio a Trieste
Storica città mitteleuropea, Trieste ha confermato le attese del gruppo di soci che l’hanno visitata.
Dopo alterne vicende della fase organizzativa , finalmente il gruppo è partito per Trieste. La città ci appare nel suo riposante panorama della costa Nord dell’Adriatico, con larghe spiagge e improvvise insenature, che ne fanno una delle coste più belle d’Italia. Le cose curiose, e comunque diverse, cominciano qualche chilometro dopo l’aeroporto triestino di Ronchi dei Legionari (denominato così per il Legionari di D’Annunzio, che nel settembre 1919 andarono ad occupare Fiume per preservarne l’italianità). Ed ecco il fiume Timavo sgorgare impetuoso ed improvviso dal largo masso sotto cui è pervenuto dopo 30 chilometri sotterranei iniziati nelle grotte di San Canziano. Poi siamo a Miramare , il Castello ottocentesco dell’arciduca Massimiliano, Esso appare avvolto dalla leggenda di questo fratello di Francesco Giuseppe che fu spinto ad occupare , con la benedizione francese, l’inesistente trono del Messico. Come è noto fu poi fucilato da Benito Juarez che era alla testa di una insurrezione. E’ curioso osservare che il nome del rivoluzionario avrà in Italia una certa popolarità, vista la scelta fatta da un fabbro di Predappio di dare al figlio il nominativo del rivoluzionario per cui il neonato Mussolini diventerà Benito. Trieste ci accoglie con una splendida giornata e il suo mare si accinge ad ospitare la regata detta Barcolana. E noi ci aggiriamo nelle strade asburgiche della città di fine ottocento, terminando poi ad una sorprendente casa museo detta Museo Revoltella con interessanti collezioni di arte triestina dell’Ottocento che attendono chi le possa rivalutare. Successivamente la visita della città è proseguita sotto la guida del segretario generale della sede omologa di Trieste prof Aldo Rampati. Piccoli segreti che solo un profondo conoscitore poteva svelare. La sera si è felicemente conclusa in un tipico Buffet Triestino (da Pepi) , con prelibati e abbondanti bolliti di carni suine.
Il secondo giorno ci vede alla Cattedrale di San Giusto, solennemente romanica che in realtà abbraccia due chiese e ti impressiona subito con uno splendido rosone, e poi nell’interno con due preziosi mosaici. La sosta seguente, tristissima ci rivela il fatto che anche il suolo italiano ebbe ad ospitare un sia pure piccolo campo di sterminio con relativo corte di orrori. Ci consolano poi le cittadine ora slovene, ma di bellissimo impianto veneto, quali Capodistria e Pirano, su cui aleggia l’ombra del grande Tartini.
Nell’anniversario di San Francesco – 4 ottobre – alle ore 10.00 circa, dopo una semplice formalità di frontiera ai due confini sloveno e croato (tutti erano forniti di validi documenti controllati uno per uno), è invece ad attenderci Pola con i suoi eccezionali monumenti romani, e cioè l’Anfiteatro, l’ineguagliabile Arco dei Sergi, dall’impianto ben fermo, ma al tempo stesso teso verso l’alto, e infine il Tempio di Augusto, certamente fra i più belli d’Europa. Cortesemente accompagnati da Mons. Desiderio Staver visitiamo anche l’interessante Cattedrale e ci tocca poi l’esperienza di un ristorante eccellente che si dedica a noi con impegno. Tutto ciò a parte ringraziamo ancora una volta per tutta l’assistenza Mons. Staver.
Ma la giornata non si ferma qui perché ci aspetta poi la bellissima Parenzo con il suo Monumento ineguagliabile e cioè la protobizantina Basilica Eufrasiana. Sono 1500 anni che l’impianto di questa Chiesa ha superato ogni vicissitudine e che lo splendido mosaico bizantino, con la Madonna al centro, benedice i fedeli. Al di fuori si situa il borgo veneto curiosamente modellato su un accampamento militare romano con un lungo corso cittadino , che è l’antico decumano, intersecato dal cardus maximus.
Il giorno dopo 5 ottobre si lascia Trieste e si va ad Udine a vedere il Tiepolo che rischia di divenire il pittore preferito del nostro sodalizio, dato che non possiamo dimenticare le meraviglie del Palazzo arcivescovile di Wűrzburg. (ci mancano gli affreschi della villa di Vicenza e dell’Escorial in Spagna). Udine poi ci sorprende con le sue piazze e alcuni palazzetti. Il pomeriggio è dedicato alla Piazza di Palmanova, (occupata però “manu militari” da un complesso di giostre) e poi dall’incredibile Basilica di Aquileia, da cui il Cristianesimo si irradiò verso Nord-Est e verso Est. Merita altresì descrivere la bella e maestosa Basilica: di impianto vetero-cristiano (come Santa Sabina a Roma), ci sorprende con un grandissimo mosaico steso sul pavimento e con una serie di antiche colonne in marmo cipollino che scandiscono i tre ambienti dell’edificio. Va osservato che in fondo in quei secoli il culto cristiano era prerogativa della società romana, mentre i barbari restavano ancorati ai loro culti o al massimo abbracciavano l’arianesimo. Furono le grandi Basiliche, Patriarcati e conventi a portare il cambiamento e la creazione di una Europa unita nella fede, sia pure fra molti travagli, che forse in futuro prevarranno, ma forse troveranno altre strade feconde.
Lungo il tragitto breve sosta al Sacrario di Redipuglia, ai piedi della scalinata. Come all’andata, il ritorno si effettua tramite volo Alitalia. Alle ore 20.05 arrivo puntuale a Roma. Termine del viaggio
A tal proposito merita conto osservare che le norme attuali sono più stringenti in tema di prenotazione, per cui da qualche titubanza dei nostri soci, che in un primo momento avevano aderito al viaggio, sono insorti diversi problemi e forti penalità. Per tale motivo si pregano i soci di voler definitivamente dare in futuro il loro assenso per evitare tale congerie di problemi.
Programma per la visita a Trieste e dintorni
Dal 2 al 5 ottobre 2017
-Ore 9.15: Partenza con Alitalia (volo AZ 1357) da Roma Fiumicino per l’aeroporto di Ronchi dei Legionari con arrivo alle ore 10.25.
-Ore 11.30: Partenza per Trieste. Durante il tragitto sosta alla foce del fiume Timavo che qui si getta nell’Adriatico dopo molti km sotterranei che iniziano dalla Grotta di S. Canziano sita in Slovenia.
In continuazione visita al Castello di Miramare costruito dall’arciduca Massimiliano, divenuto poi imperatore del Messico e ivi fucilato (1867) dal capo rivoluzionario Benito Juarez. Il nome di battesimo del Juarez fu dato al Mussolini. Circa Miramare vedi altresì nota al temine del programma.
-Ore 13.30: Pranzo in un ristorante di Barcola (California) che è località poco distante da Miramare.
-Dopo il pranzo trasferimento all’albergo (Continentale) prenotato a Trieste
-Ore 17.00: Visita a piedi del centro della città, guidati dal prof. Rampati che è il Segretario Generale della nostra sezione di Trieste. Il prof. Rampati ha dato la propria cortese disponibilità a farci scoprire Trieste.
-Cena libera in un buffet del centro. Il buffet è un locale tipico di Trieste, specializzato in piatti di quella regione (Buffet Pepi).
Martedì 3 ottobre:
-Ore 9.00: Visita a Trieste e ai suoi monumenti più significativi, fra cui la Cattedrale di San Giusto che è formata da due chiese poste una accanto all’altra sotto lo stesso tetto.
-Passaggio alla Risiera di San Sabba ove si trova l’unico campo di concentramento munito di forno crematorio di tutta Italia. (Vedi nota alla fine del programma).
-Visita al Museo Revoltella, creato da un imprenditore italiano nato in California nel 1797 e stabilitosi poi nella città giuliana. Contiene opere di notevole interesse.
-Partenza per la ex-Zona B e alle cittadine di Pirano e Capodistria colà presenti.
-Ore 13.30: Pranzo a base di pesce in un ristorante di Pirano. In seguito passeggiata al centro della cittadina dove visiteremo la casa del musicista Tartini (che compose, fra l’altro, il “Trillo del diavolo”). In seguito visita a Capodistria e breve sosta al centro dell’abitato.
-Rientro a Trieste e cena libera.
Mercoledì 4 ottobre:
-Ore 8.30 Partenza in autobus per la città di Pola (in croato denominata Pula).
-Arrivo ore 10.00 circa, ma forse prima (dipende dalle formalità di frontiera ai due confini sloveno e croato. Soprattutto gli sloveni sembrano essere spesso pignoli). Ricordarsi di portarsi appresso il passaporto o la carta d’identità controllando la validità dell’uno o dell’altro documento.
-Visita della città di Pola: l’Arena, l’interessante mercato del pesce, la piazza principale con i due templi trasformati in chiesa. Arco dei Sergi e Porta di Ercole.
-Pranzo in un locale tipico denominato “Milan”. Esso ci è stato consigliato da mons. Desiderio Staver, già rappresentante a Pola del vescovo di Parenzo e Pola e che ci accompagnerà.
-Alle 15.30 ca, dopo il pranzo, partenza per Trieste con sosta breve alle rovine dell’antica capitale degli Istri e cioè Nesazio, nonché a Parenzo per visitare la Basilica Eufrasiana che vanta antichi mosaici bizantini di tipo ravennate.
-Rientro a Trieste e cena comune in albergo
Giovedì 5 ottobre:
-Si lascia l’Albergo. Si prega pertanto di voler scendere alla Ricezione con i bagagli e di sistemare eventuali pendenze.
-Ore 8.00: Partenza col bus per Udine (un’ora circa). Rinnovando la visione delle bellezze già ammirate – maggio 2016 – negli affreschi del palazzo arcivescovile di Würzburg, si vedranno gli affreschi del Tiepolo nella Cattedrale e soprattutto nell’attiguo Oratorio della Purità. Visita di ulteriori affreschi del Tiepolo al Museo dell’Arcivescovado.
-In seguito pranzo rapido in un ristorante a Udine.
-Partenza per Palmanova e sosta nella sua piazza centrale. Lo schema a ruota di Palmanova con tutte le vie che convergono dalle mura al centro è dovuto alla sua funzione di baluardo alle scorrerie turche dalla Bosnia. Esso si ritrova in Croazia a Karlovac e anche a Gransanmichele in provincia di Catania (in quest’ultimo caso senza funzioni di difesa).
-Pomeriggio del 5 ottobre: Visita alla Basilica di Aquileia. Partenza per Redipuglia e sosta ai piedi della scalinata. Redipuglia come ben sappiamo è il Sacrario che ricorda il sacrificio dei 700 mila caduti italiani della Prima Guerra Mondiale. Eventualmente per motivi di praticità la visita a Redipuglia potrebbe essere anticipata. (Vedi nota alla fine del programma).
-Ore 17.00 circa: Arrivo all’aeroporto di Ronchi dei Legionari (quest’ultima aggiunta “Legionari” al toponimo Ronchi è dovuta al fatto che qui il poeta D’Annunzio radunò i suoi volontari per la spedizione su Fiume che fu presa l’11 settembre 1919. Le polizie alleate fra cui gli italiani che piantonavano la città si ritirarono).
-Ore 19.00: Partenza per Roma con Alitalia (volo AZ1364).
-Ore 20.05: Arrivo a Roma.
Termine del viaggio.
Nota: I ristoranti menzionati sono a carico dell’organizzazione del viaggio e sono tutti quelli del pranzo di mezzogiorno. I pasti della sera sono a carico dei partecipanti. Si coglie l’occasione per ricordare la necessità di avere a disposizione validi documenti di viaggio.
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Alcuni consigli per visitare Trieste e i suoi dintorni:
Trieste è tra le città più attrattive del Friuli Venezia Giulia grazie al suo fascino di città di mare che si mescola ad una lungo passato mitteleuropeo. Sono tante le cose da vedere a Trieste e che si possono scoprire sia passeggiando senza un programma preciso, sia seguendo gli itinerari tematici (come quelli sulle tracce degli scrittori del Novecento, per esempio). Per chi non visita la città per la prima volta o si ferma in zona abbastanza a lungo da trovare il tempo per andare oltre al centro, vi voglio proporre 5 luoghi da visitare nei dintorni di Trieste, che vi aiuteranno a comprendere meglio la storia del territorio ed il paesaggio nel quale la città è immersa.
Castello di Miramare
Raggiungibile in pochi minuti di auto o di bus dal centro, è uno dei simboli più amati della città: il suo profilo bianco si erge su uno scoglio e le sue finestre si affacciano sul mare del golfo di Trieste. Ciò che rende imperdibile questo castello – oltre alla location, su questo non si discute – è che Miramare è stata a lungo la residenza estiva degli imperatori d’Austria. Il nome di Sissi vi dice qualcosa? Era la bellissima e giovane principessa moglie di Francesco Giuseppe, la cui storia affascina ed incuriosisce ancora oggi. Anche lei trascorse molto tempo in questo castello. Le storie di Sissi e degli altri membri della famiglia reale asburgica aleggiano nelle stanze di Miramare, ancora arredate come all’epoca. Il Castello è immerso in un parco di 22 ettari ricoperto di aiuole, fiori e alberi, che a sua volta merita di essere percorso con calma in tutta la sua vastità.
Risiera di San Sabba
Non tutti sanno che a Trieste si trova l’unico campo di concentramento munito di forno crematorio di tutta Italia. Questo ex stabilimento per la pulitura del riso venne utilizzato dai nazisti durante la II Guerra Mondiale come deposito di beni sottratti agli ebrei, luogo di smistamento dei deportati (ebrei ma soprattutto detenuti politici e partigiani italiani, sloveni e croati) verso i campi di concentramento del resto d’Europa. Oggi la Risiera di San Sabba è uno dei luoghi della memoria, allestita a museo per non dimenticare quanto successe durante il conflitto mondiale in questa zona dell’Italia. Visitare la risiera è gratuito. Inoltre la vicinanza del monumento al centro di Trieste lo rende facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici.
Redipuglia
Il Sacrario di Redipuglia è il più grande e maestoso sacrario italiano dedicato ai caduti della Grande Guerra. Realizzato sulle pendici del Monte Sei Busi su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, fu inaugurato il 18 settembre 1938 dopo dieci anni di lavori. Quest’opera, detta anche Sacrario “dei Centomila”, custodisce i resti di 100.187 soldati caduti nelle zone circostanti, in parte già sepolti inizialmente sull’antistante Colle di Sant’Elia.
Fortemente voluto dal regime fascista, il sacrario voleva celebrare il sacrificio dei caduti nonché dare una degna sepoltura a coloro che non avevano trovato spazio nel cimitero degli Invitti. La struttura è composta da tre livelli e rappresenta simbolicamente l’esercito che scende dal cielo, alla guida del proprio comandante, per percorrere la Via Eroica. In cima, tre croci richiamano l’immagine del Monte Golgota e la crocifissione di Cristo.
Il Sacrario inizia dopo aver superato la catena del cacciatorpediniere “Grado”, una nave austro-ungarica divenuta italiana dopo la fine della guerra. Camminando verso le tombe si percorre la “Via Eroica”, ovvero una strada lastricata in pietra delimitata da 38 targhe in bronzo che indicano i nomi delle località carsiche contese durante la Grande Guerra.
Terminato questo suggestivo percorso, si arriva alle maestose tombe dei generali, tra le quali spicca quella del comandante della Terza Armata, Emanuele Filiberto Duca d’Aosta che aveva espresso il desiderio di essere sepolto a Redipuglia. Il sepolcro è formato da un blocco di marmo rosso della Val Camonica dal peso di 75 tonnellate. Al suo fianco si trovano invece le tombe in granito di cinque generali: Antonio Chinotto, Tommaso Monti, Giovanni Prelli, Giuseppe Paolini e Fulvio Riccieri.
Alle spalle si elevano i 22 gradoni (alti 2,5 metri e larghi 12) che, in ordine alfabetico, custodiscono le spoglie dei 39857 soldati identificati. Ogni loculo è sormontato dalla scritta “Presente” e sono raggiungibili grazie alle scalinate laterali che conducono in cima. Al centro del primo gradone si trova l’unica donna sepolta, una crocerossina di nome Margherita Kaiser Parodi Orlando, mentre sul ventiduesimo si trovano i resti di 72 marinai e 56 uomini della Guardia di Finanza.
Arrivati al termine della scalinata e dei gradoni, due grandi tombe coperte da lastre di bronzo custodiscono i resti di oltre 60 mila soldati ignoti. Oltrepassate si arriva in cima al sacrario dove la visita può continuare visitando la piccola cappella che custodisce la “Deposizione” e le formelle della Via Crucis dello scultore Castiglioni. Sopra a questa struttura religiosa si trovano le tre croci in bronzo.
Nella parte posteriore dell’ultimo gradone sono state allestite due salette museali: all’interno si trovano le fotografie del primo Sacrario di Redipuglia, i documenti, i reperti bellici ed i dipinti di Ciotti che adornavano la prima Tomba del Duca D’Aosta, posta originariamente nella cappelletta in cima al Colle Sant’Elia. Sul pianoro, a Quota 89, si trova l’Osservatorio e un plastico del territorio che evidenzia la linea di confine all’alba del 24 ottobre 1917, il giorno della Dodicesima Battaglia dell’Isonzo.
Margherita Kaiser Parodi Orlando (Roma, 16 maggio 1897 – Trieste, 1º dicembre 1918) fu decorata con la medaglia di bronzo al valor militare ed è l’unica donna sepolta al Sacrario Militare di Redipuglia.
Margherita, figlia di Maria Orlando e nipote di Luigi Orlando, appartiene alla terza generazione della famiglia imprenditoriale Orlando.
La madre Maria, sposata con Giuseppe Kaiser, benestante livornese di origine tedesca, ottenne, allo scoppio della prima guerra mondiale, l’italianizzazione del cognome, assumendo anche quello della nonna, ovvero Parodi. Durante la guerra, Margherita prese servizio come crocerossina presso la Terza Armata sul fronte orientale. Appena diciottenne, partì con la madre e la sorella Olga per l’Ospedale CRI di Cividale nel Friuli. Nel maggio 1917, si trovò sotto bombardamento nell’ospedale mobile n. 2 di Pieris. Finita la guerra continuò il suo lavoro a Trieste dove successivamente morì di febbre spagnola.
Margherita fu decorata al valor militare con la medaglia di bronzo il 19 maggio 1917, con la seguente motivazione: per essere rimasta al suo posto mentre il nemico bombardava la zona dove era situato l’ospedale cui era addetta. Sulla lapide è riportata la seguente scritta di Giannino Antona Traversi:
“A noi, tra bende, fosti di Carità l’Ancella,
Morte fra noi ti colse. Resta con noi sorella “.
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